mercoledì 27 marzo 2013

Ellebori, sfatiamo un mito!


Mi sono sempre sentita dire che coltivare gli ellebori fosse difficile perché sono piante molto esigenti, che hanno bisogno di terreni e condizioni particolari e non attecchiscono facilmente.
Io invece li trovo semplicissimi! Premetto che ho acquistato i primi esemplari non in vivai “intensivi” in cui le piante sono pompate con ormoni e poi si afflosciano appena le portiamo a casa, ma in vivaietti biologici o sui mercatini. Erano piante forti, cresciute in veri giardini e non in batteria su dei tavoli illuminati dalla luce delle lampade. 
Ne posseggo parecchie varietà di cui purtroppo non ricordo i nomi ma hanno i fiori color porpora scuro, rosa confetto, rosa coi petali mossi, bianchi screziati di rosso all’interno etc, nonché il simpatico Helleborus foetidus dai fiori verdi bordati di rosso. 







Li ho istintivamente posizionati in zone ombreggiate del mio primo giardino, vicino ad alberi e arbusti, all’ombra della siepe, in zone insomma dove il terreno rimane più fresco e umido, complice anche lo sfatticcio delle foglie autunnali che non rastrello.
Il risultato è stato che, oltre ad avere in pochi anni piante madri meravigliose, ho cominciato a notare che i semi (delle varietà fertili) attecchivano e ne nascevano deliziose piantine in ogni dove.
Ora queste piantine sono state prese con cura in autunno e trasportate nel nuovo giardino. Le più piccole, di due o tre centimetri, poste in vasetti di terracotta e le più grandicelle poste a dimora in una zona a Nord, sotto l’ombra del grande ippocastano e crescono che è una meraviglia. 






Tengo a precisare che anche gli ellebori più grandi che ho posizionato ad Ovest, vicino a un vecchio muro che trattiene l’umidità, e prendono parecchio sole stanno crescendo e fiorendo benissimo accanto a peonie e aquilegie. 






Il terreno, inizialmente povero è stato arricchito in autunno con letame maturo di cavallo e le foglie non vengono raccolte per garantire umidità e protezione al terreno, col risultato che, oltre agli elleborini neonati, stanno nascendo ovunque magnifici cespi di violette bianche e lilla. Quando l’uomo interviene con moderazione dà modo che nel giardino si sviluppi una gran quantità di piante selvatiche ormai quasi scomparse ma davvero deliziose.

martedì 7 agosto 2012

La felicità è piccola cosa!


Questa mattina presto, mentre riordinavo le poltrone in giardino, guardate cos’ho trovato all’interno della stoffa di una di esse, piegata! 







Si stratta dei bozzoli di terra di quella vespa che, dalle nostre parti,  è detta “con le gambe lunghe”. La madre costruisce queste graziose anfore impastando la terra che raccoglie in giro e poi le riempie di cibo e vi inserisce le larve dei cuccioli affinchè si nutrano e si sviluppino al sicuro. Non è poetico? Cerca il posto giusto con molta cura, lontano dal sole diretto, dalla pioggia e da sguardi indiscreti, e poi se ne va speranzosa, affidando alla sorte la sua prole dopo aver fatto il possibile per metterla nelle condizioni migliori per sopravvivere e svilupparsi.
Una volta vista questa meraviglia, ho rimesso a posto la poltrona esattamente com’era prima, senza pulire o disturbare i piccoli ospiti. Mi ci siederò quando le larve saranno uscite togliendo il coperchietto di fango che la mamma ha messo, a mo’ di porticina, per chiudere l’anforetta.


Domani è giorno di piantagioni dopo i primi due temporali estivi della stagione, è ora di darsi da fare ora che la terra è morbida. Vi racconterò com’è andata! ; )





lunedì 6 agosto 2012

Salve a tutti!


Salve a tutti, mi chiamo Kagehisa Kobayashi e sono giapponese…
Ehm… no, in realtà stavo solo scherzando. Ricominciamo!

Sono una ragazza italiana di 36 anni che, come avrete capito, ama alla follia il Giappone. Ora, però, questa mia passione c’entra relativamente con questo blog. Kagehisa Kobayashi è lo pseudonimo che ho scelto per salvaguardare la mia privacy, è il nome del protagonista di un racconto che sto scrivendo e, siccome mi piaceva molto, ho pensato fosse divertente.

Ma torniamo al blog! Per varie vicissitudini, anche non felici, mi sono ritrovata a dover cambiare casa, abbandonando la città e trasferendomi in collina. La casa nuova, che mi piace molto, mi si è subito presentata circondata da un pezzo di terra pressoché incolto, brullo e disadorno. Ecco quindi il desiderio/necessità di creare il mio secondo giardino. Sì, secondo, perché anni fa ne avevo già creato uno dal niente e lo considero il mio “primogenito”. Rispetto al mio primo, ora però vorrei realizzare un giardino più semplice da tenere, costituito principalmente da alberi e arbusti, e soprattutto, a basso costo, ossia: “le piante devo farmele da sola”. Ed ecco nascere l’idea di un blog/diario che documentasse, per noi e per chi fosse interessato, le fasi di creazione e crescita del giardino, come ad esempio moltiplicare le piante per riprodurle da soli, disporre le essenze nello spazio e che differenze ci sono rispetto al mio primo giardino (di cui inserirò foto e descrizioni). Riusciranno i nostri eroi nell’impresa? =)

Spero si rivelerà un’esperienza stimolante e soprattutto che il mio progetto di abbellire questo spazio verde riesca bene, in modo da avvicinarmi il più possibile al mio ideale pezzetto di paradiso. xD

Buona lettura!